venerdì 4 gennaio 2013

Quanto aumenterá la benzina uscendo dall'euro? di 10 centesimi

Quanto aumenterá la benzina uscendo dall'euro? di 10 centesimi. No, non è una battuta, è semplicemente saper contare. Cosa che evidentemente non riesce a chi vuole terrorizzare la gente parlando di benzina a 5 o 10 euro se l'italia uscisse dall'euro. (che poi se l'italia uscisse dall'euro non la pagherebbe in euro, ma queste sono sottigliezze)
Purtroppo sentiamo tutti i giorni questa balla e così abbiamo dedicato 2 minuti (questo è il tempo necessario) per calcolare, ad uso di tutti i media nazionali che potranno ora dare una corretta informazione, quale sarebbe il rincaro della benzina uscendo dall'Euro.

allora, stimiamo che all'uscita dell'euro la nuova moneta italiana si svaluti del 20 (le stime più ottimistiche danno un 10 le più pessimistiche danno un 30, e noi facciamo una bella media a 20)
un barile di petrolio brent costa oggi 111 dollari.
in un barile ci sono 158 litri
quindi un litro di petrolio costa 0,7 centesimi di dollaro cioè poco più di 0,5 centesimi di euro.
il resto della componente del costo benzina è lavorazione, tasse, accise e margini dei distributori, tutti fattori che non aumentano con la svalutazione.
l'unico fattore che aumenta è il costo del petrolio, che con una svalutazione del 20% fará aumentare il costo della benzina di "ben" 10 centesimi al litro.
mentre una improbabile svalutazione del 40% farebbe aumentare la benzina di "ben" 20 centesimi.

Per farci un'idea la differenza di 10-20 centesimi è quella che attualmente si trova tra i benzinai più costosi e le pompe bianche.

Questo articolo è come sempre liberamente utilizzabile e ripubblicabile a patto di citare gli autori e la fonte: http://consulenzarisultato.blogspot.it/2013/01/quanto-aumentera-la-benzina-uscendo.html?m=0

Questi sono i calcoli corretti. Ora chiedete pure a quelli che parlano di benzina a 10 euro, dove hanno imparato a contare e se l'esame di 5 elementare l'hanno fatto da privatisti.

sabato 1 dicembre 2012

Come risolvere il problema del debito pubblico nei paesi Europei, spiegato in tre minuti.

Come risolvere il problema del debito pubblico nei paesi Europei, spiegato in tre minuti.

Questa giuda è realizzata dal gruppo di lavoro di:
Consulenza Risultato
http://consulenzarisultato.blogspot.it/


Il contenuto di questo piano di lavoro è liberamente utilizzabile, copiabile, stampabile, divulgabile, condivisibile e cedibile a terzi in modo gratuito purché ne rimanga inalterato il contenuto.



Presupposto principale per comprendere tutto il resto.
Il problema non è a quanto ammonta un debito. Il problema è quanto devi pagare su questo debito.
Se uno Stato ha un debito di 1000 miliardi su cui paga 1%. Ha meno oneri di un altro Stato con un debito di 200 miliardi su chi paga il 15%.
10 miliardi pagherà il primo, e 30 miliardi pagherà il secondo, nonostante il debito del primo sia 5 volte quello del secondo.
Se un terzo stato avesse un debito di 10.000 miliardi su cui non paga alcun interesse o paga un interesse “proforma” come ad esempio uno 0,01%  quel debito sarebbe di fatto ininfluente sull’economia dello Stato.

Una volta capito questo, abbiamo capito che l’operazione principale che uno Stato deve effettuare per risolvere il problema di un debito è quello di ristrutturare l’interesse rendendolo il più basso possibile. E non di ripagare il debito stesso.

La soluzione per risolvere il problema del debito pubblico in Europa.
Partiamo con esempi matematici, prendendo un ipotetico stato europeo, per amor di concretezza questo ipotetico stato avrà valori molto simili a quelli dell’Italia nell’anno 2012:

Valori:
debito pubblico di 2000 miliardi
tasso di interesse medio del 5%
paga quindi interessi per 100 miliardi di euro l’anno
la durata media dei titoli è di 5 anni.

Questi sono i valori.

Le soluzioni sbagliate per risolvere il problema
Si può pensare di ridurre il debito ripagandolo. Ma come dimostra la storia, tentare di ripagare un debito di questa entità aumentando la tassazione e riducendo la spesa (unici 2 modi per ripagarlo) produce una spirale recessiva e di riduzione del gettito che in concreto produce un aumento e non una riduzione del debito stesso.

Si può optare per soluzioni più drastiche, come il Default. Cioè il mancato pagamento del debito. Questo comporta vari problemi: la difficoltà di ottenere credito successivamente, e i danni che vengono causati a livello finanziario alle banche e ai risparmiatori che si trovano ad avere un investimento che non vale più nulla.

Una soluzione simile alla precedente ma più soft è il così detto hair-cut, cioè una riduzione percentuale del debito: esempio: un debito di 100 viene ripagato a 70 o 50 o 30. Il danno che procura nei risparmiatori e nella difficoltà di ottenere successivamente credito è il medesimo del default, solo in percentuale ridotta.

Come risolvere realmente il problema?

Il piano di lavoro:
La soluzione per risolvere il problema del debito è invece la seguente.

La Banca Centrale Europea sta attualmente prestando denaro alle banche al tasso del’1% per permettere alle banche stesse di acquistare il debito pubblico degli Stati

-Primo step: eliminare questo passaggio: la BCE può acquistare direttamente il debito degli stati.

-Secondo step: la BCE si pone come prestatore di ultima istanza, per acquistare direttamente il debito pubblico degli Stati nel caso durante le aste ci siano titoli non collocati.
Questo è il punto fondamentale, perché porta al terzo step: che è la soluzione del problema del debito pubblico.

-Terzo step: gli stati europei, man mano che le vecchie emissioni di bond andranno in scadenza, emetteranno debito pubblico riconoscendo un tasso di interesse non superiore al’1%. Qualora non ci siano acquirenti interessati all’acquisto a questo tasso, i titoli di debito verranno acquistati dalla BCE.

I titoli di debito verranno emessi per ripagare alla scadenza le vecchie emissioni, che hanno un tasso di interesse maggiore, questa operazione non comporterà quindi alcun aumento del debito pubblico.  Ma permetterà un costante calo dell’interesse corrisposto dagli stati, fino ad arrivare al tasso medio del’1% sul debito.


Risultati della strategia
Cosa produce questo sistema? Considerando una  durata media dei titoli di stato a 5 anni (media tra quelli a breve, quelli a medio e quelli a lungo termine), si ottiene che in 5 anni la maggior parte del debito pubblico avrà un tasso di interesse al’1%.

Su un debito di 2000 miliardi di euro. Portare il tasso di interesse dal 5% al’1% produce un risparmio netto strutturale di 80 miliardi di euro all’anno.  

Il termine “strutturale” significa che ogni hanno quello Stato avrà 80 miliardi di euro di maggiori risorse.

Lo stesso risultato che si otterrebbe ripagando l’80% del debito. Quindi facendo manovre per ripagare 1600 miliardi. Un’impresa che devasterebbe ogni tipo di economia.

Questa soluzione non lede alcun diritto dei possessori di titoli di stato. Infatti chi detiene titoli con interesse più alto potrà tranquillamente portarli a scadenza.

Si può quindi dire che tutto ciò che dovrebbe fare un governo nel prossimo quinquennio si riduce nel ricollocare il debito al tasso del’1% ed utilizzare l’enorme surplus che questo produce per ridurre le tasse e/o aumentare i servizi.

Non occorre altro. Tutte le altre operazioni di “tagli e sacrifici” fin’ora adottate dai molti governi europei diventano immediatamente secondare ed opzionali.

L’unica cosa che un governo dovrà fare dopo questa operazione è decidere come utilizzare il surplus di 80 miliardi l’anno: quanto ridurre le tasse e quanto migliorare i servizi. Sarà questo l’amletico dilemma che chi segue questo piano di lavoro dovrà porsi.

Le banche ci rimettono molto da questa operazione
Vogliamo ricordare che passando da:
la BCE presta alle BANCHE le quali prestano agli STATI
a:
la BCE presta direttamente agli STATI

resta evidentemente  tagliato fuori il sistema bancario.
Questo è il soggetto che attualmente incamera il surplus che con questa operazione resterebbe nelle casse degli Stati.

Ci pare evidente che questo soggetto non sarà particolarmente entusiasta di questo cambiamento e tenterà di opporvisi sia direttamente che con tutti i propri lobbisti .

Conclusione
In poche pagine abbiamo spiegato ai governi europei come uscire dalla crisi del debito. Senza andare in Default, senza uscire dall’Euro, senza tagli allo stato sociale, senza tagli alle pensioni, senza licenziamenti di massa, sostanzialmente senza alcun tipo di costo sociale.

Il piano di lavoro è semplice e chiarissimo e può essere utilizzato immediatamente dai governi.
Se ci fossero altri problemi di comprensione o messa in pratica ci offriamo con la formula della “Consulenza a Risultato” alla modica percentuale dello 0,1% sul risparmio ottenuto, ( contattateci all’indirizzo: consulenzarisultato@gmail.com per lavorare con i governi, i ministri e tutti gli organi preposti ad attuare quanto qui spiegato chiaramente)

Ultime Obbiezioni: (più o meno sciocche)
Qui di seguito qualche possibile obiezione (alcune sono veramente sciocche, ma le riportiamo a puro titolo di esempio) che potrebbero essere fatte a questo piano di lavoro.

-Procedendo in questo modo lo stato va in default: falso, tutti i debiti e i relativi interessi vengono regolarmente pagati alla naturale scadenza, quindi non c’è alcun Default

-così si aumenta il debito: falso il debito rimane esattamente lo stesso, infatti le nuove emissioni di bond vengono emesse unicamente quando scadono le precedenti: l’aumento dell’indebitamento è quindi zero

-l'Italia non può permettersi di uscire dall’Euro: questa obbiezione è opinabile sotto vari punti, ma in questo caso specifico è assolutamente fuori contesto, dato che questa proposta non richiede l’uscita dall’Euro di nessun paese.

-così si aumenta l'inflazione: falso il denaro emesso dalla BCE per comprare i titolo direttamente dagli Stati è lo stesso che prima veniva emesso e dato alle banche per comprare i titolo dagli Stati, quindi la massa monetaria rimane identica e non si crea alcuna inflazione

-nessun'altra banca centrale fa questo: falso, le banche centrali degli altri paesi operano proprio in questo modo. L’anomalia sta proprio in come opera la BCE

-è contro i trattati, le leggi, lo statuto della BCE ecc.: trattati leggi e statuti non sono incisi da Dio nella roccia, leggi, trattati e statuti si modificano facilmente dai tempi del Senato Romano

-la Germania non vuole che venga fatto questo: il fatto di non volere non è una argomentazione concreta, la Germania deve dimostrare che questa operazione non crea gli enormi vantaggi descritti e anzi procura dei danni all’economia europea. Se non riesce a dimostrare ciò va giustamente messa in minoranza nel Consiglio Europeo e si procede anche con il suo parere negativo.

Nota conclusiva sulla brevità
Come da premessa abbiamo presentato la soluzione al problema del debito pubblico dei paesi europei in meno di 3 minuti di lettura. Ovviamente era possibile realizzare un lungo testo di 50, 100 o 200 pagine, riempendolo di grafici, note storiche, copia-incolla di relazione ecc. Ed in questo mare di pagine inserirci anche le idee chiave qui presentate. Ma lo scopo di questo lavoro è spiegare rapidamente ed in modo efficace come si risolve un problema.

Questo è il modo di lavorare del gruppo di lavoro di consulenzarisultato.blogspot.it E lo abbiamo applicato anche in questo caso: nessuna perdita di tempo, puntiamo direttamente a risolvere il problema.

Il testo è accessivile a questo indirizzo:
https://docs.google.com/document/d/191KbqWBo88IZj-ntiozA-vfRG43ZILBPL-8x3JTEId0/edit
e sul sito consulenzarisultato.blogspot.it


giovedì 29 novembre 2012

Chi Siamo e come operiamo?

I gruppo di Consulenza a Risultato è formato da imprenditori e professionisti, che da sempre considerano che il risultato di una servizio debba essere il guadagno di chi lo riceve.

Non abbiamo mai amato la formula, tanto diffusa in italia, sul fatto che si paghi  "apporto di mezzi e non di risultati".

Che tradotto significa: anche se non si ottiene risultati da quello che faccio, mi devi comunque pagare.

Noi crediamo che un consulente vada pagato quando produce risultati. Se non produce alcun risultato il suo lavoro è stato inutile e quindi non va pagato.

Filosofia molto semplice. In quanti la praticano oltre a noi? Provate a fare un giro dal vostro avvocato, commercialista, istruttore di tennis, consulente di qualunque tipo, ed accennate che lo vorreste pagare una volta raggiunto il risultato. Poi inviateci le loro risposte a:

consulenzarisultato@gmail.com

domenica 18 marzo 2012

Qual'è il mio vantaggio?

Io nasco imprenditore, non consulente. E da imprenditore quando devo avviare una collaborazione mi domando: qual'è il mio vantaggio?

Qual'è il vantaggio che offriamo ad un'impresa?

Bene prima di tutto, l'imprenditore può solo guadagnare da questa collaborazione. Infatti la valutazione della sua azienda e dei punti dove si possono ottenere dei margini di miglioramento è gratuita.
Mentre la consulenza vera e propria si paga solo quando i risultati sono raggiunti. Perciò è possibile solo guadagnare.

Contattarci quindi è un investimento (di tempo) a rendimento certo. Un bel vantaggio.

Ci puoi inviare una email per essere contattato e ricevere una valutazione Gratuita di ciò che possiamo fare per te.

Puoi contattarmi a:
consulenzarisultato@gmail.com


Perchè la Consulenza a Risultato funziona?

Devo dirti la verità: sicuramente funziona per il cliente. Non sempre funziona per il consulente.
Quando un Consulente che lavora con retribuzione oraria vede arrivare un nuovo cliente sa che ci guadagnerà in ogni caso. Chi lavora a risultato (e penso che in Italia siamo meno del 5% di tutti i consulenti a poter offrire un servizio così strutturato), sa che se non ottiene risultati avrà lavorato Gratis.

Questo modifica completamente il rapporto tra Cliente e Consulente. Il Cliente sa che potrà solo guadagnarci. Mentre il Consulente sa che potrà guadagnarci oppure perderci.

Per offrire questo tipo di servizio occorre quindi essere certi ti poter ottenere risultati.

Puoi contattarmi a:
consulenzarisultato@gmail.com

Come Operiamo?

Noi operiamo in un modo molto semplice:
-valutiamo gratuitamente un'azienda per capire se ci sono possibilità di miglioramento a 360 gradi (i termini economici, finanziari, fiscali, gestionali, commerciali, produttivi).

Se rileviamo possibilità di miglioramento stabiliamo con l'impresa stessa quali devono saranno i risultati ed in base a questo quale sarà la retribuzione.

Quando questi risultati vengono raggiunti noi veniamo pagati. Se i risultati non sono raggiunti nulla è dovuto. Nulla ne per la parte di analisi preventiva, ne per la parte di lavoro successivo.

Puoi contattarmi a:
consulenzarisultato@gmail.com